Il punto di vista del Centro Formativo Universitario in merito alla discussione che si è sviluppata negli ultimi tempi nei media nazionali sullo stato delle Università Telematiche Italiane.
Negli ultimi tempi sì è discusso molto, all’interno di alcuni importanti siti d’informazione, sullo stato delle Università Telematiche in Italia. La discussione è partita dall’approfondimento pubblicato da Maria De Paola e Tullio Jappelli su la voce.info, ripreso poi da Il Fatto Quotidiano e da Wired.
Noi del Centro Formativo Universitario, che da anni operiamo nel settore delle Università Telematiche, riteniamo doveroso fornirvi il nostro punto di vista su questa vicenda. Abbiamo scelto di farlo pubblicando l’opinione, da noi tutti condivisa, della Dott.ssa Laura Casuscelli, Network Manager del Centro Formativo Universitario.
Personalmente mi fa sorridere la frase: ‘Le università online non sono certamente un fenomeno solo italiano’ […] Sembra quasi che gli autori non siano accorti di quanto il mondo sia cambiato radicalmente dall’istituzione dei primi atenei frontali, la cui fondazione risale addirittura al 1500, ad oggi con lo sviluppo di internet! Per una volta che l’Italia non è rimasta indietro rispetto al resto del mondo troviamo chi se ne sorprende come se fosse sbagliato. In effetti, dal 1500 il mondo è cambiato: è cambiato il tessuto sociale e lavorativo in cui viviamo e continua a cambiare, così in fretta che un laureato non può dire concluso il suo percorso di formazione con una laurea, in quanto il continuo aggiornamento professionale è ormai indispensabile per mantenersi al passo con le continue innovazioni.
Proprio per questo, sorrido pure quando leggo la frase: ‘È consistente anche la quota di studenti maturi: nel 2016 il 18 per cento degli immatricolati alle telematiche aveva più di 40 anni, rispetto allo 0,7 per cento nelle altre università’ […] E allora? È Ovvio che chi già lavora, o ha famiglia, molto spesso non ha modo di frequentare le lezioni in una frontale e l’alternativa offerta dalle telematiche, con la possibilità di autogestire il proprio tempo studiando su piattaforme on line disponibili h24 è l’unica al passo con i tempi e le richieste di un mondo che, sempre di più, ci chiede di lavorare e contemporaneamente specializzarsi.
Fa sorridere anche il dato: ‘Le università tradizionali invece hanno visto ridursi i propri iscritti del 7,4 per cento'[…]. Come se la crisi non avesse portato numerose persone a rinunciare agli studi per cercare un lavoro… La crescita delle iscrizioni nelle telematiche è la testimonianza del fatto che queste riescono a rispondere alle precise esigenze dei nostri tempi: Specializzarsi e Lavorare. Niente di più semplice e meno complicato da capire.
Per quanto riguarda la questione relativa al corpo docente, gli autori scrivono: ‘Il loro corpo docente è costituto prevalentemente da professori a tempo determinato'[…] A questo punto la domanda viene spontanea: all’interno di un’università telematica un professore ordinario, dopo aver video registrato la lezione e non dovendo andare in aula tutti i giorni, come potrebbe passare il tempo?
Il segreto è tutto qui: guardare i servizi offerti dalle università telematiche con gli occhi del nostro tempo e le necessità degli studenti, non in un confronto con le statali. Sarebbe come paragonare i giornali cartacei a quelli online ed accusare questi ultimi del calo di vendite dei primi. Sono i tempi che cambiano i mezzi, non il contrario. Il fatto che gli studenti giovani, come indicato dagli autori, si iscrivano alle frontali è sintomo di una società sana, in cui i ragazzi amano la vita sociale, oltre che lo studio e la loro formazione accademica. Il fatto che gli studenti maturi, invece, si iscrivano alle telematiche risponde alle loro diverse esigenze.
Ad ogni studente il suo ateneo, ad ogni ateneo il suo studente.
Buona preparazione a tutti.
Laura Casuscelli
Senior Account Manager
Centro Formativo Universitario