-L’accesso alle Università Telematiche per studenti ipovedenti o non vedenti-
Le Legge 104/92 riconosce e tutela la partecipazione alla vita sociale delle persone con disabilità, in particolare nei luoghi per essa fondamentali: la scuola, durante l’infanzia e l’adolescenza (artt. 12, 13, 14, 15, 16 e 17), e il lavoro nell’età adulta (artt. 18, 19, 20, 21 e 22). Secondo la normativa vigente il diritto allo studio degli studenti diversamente abili si realizza, attraverso l’integrazione scolastica, che prevede l’obbligo dello Stato di predisporre adeguate misure di sostegno, alle quali concorrono a livello territoriale, con proprie competenze, anche gli Enti Locali e il Servizio Sanitario Nazionale.
Le Università Telematiche, in questo panorama, hanno il compito di “prendere in carico” e di occuparsi della cura educativa e della crescita complessiva della persona con disabilità. Vediamo come.
Le prestazioni ad utenze diversamente abili sono garantite dagli standard WC3 e da quelli previsti nel Dossier delle soluzioni tecnologiche. Per specifiche esigenze legate alla tipologia di disabilità, al momento dell’iscrizione vengono, di volta in volta, stabiliti e integrati nel contratto, i requisiti tecnologici disponibili per facilitare l’apprendimento e l’accesso ai servizi telematici.
Nel caso di studenti ipovedenti o non vedenti, il sistema di studio si avvale di tre ausili tecnologici, che permettono di preparare gli esami:
- il computer che consente di ascoltare audiolibri che si scaricano dalla rete;
- lo scanner vocale che permette di leggere dispense e fotocopie di articoli o di parti di libri riprodotti;
- testi tradotti in audiolibri, che è possibile recuperare dal libro parlato in cassette o in cd;
Ovviamente a seconda del caso vi sono delle procedure e dei servizi telematici a disposizione.
Ciò che è anche importante sottolineare in questo articolo è come le diverse Università Telematiche, si sono organizzate per tutelare maggiormente gli studenti diversamente abili.
L’ateneo Telematico UniPegaso, ad esempio, per facilitare l’accesso dei disabili, ha istituito 500 borse di studio, proprio per garantire un’interazione più efficace tra il sistema della formazione in Italia e lo sviluppo della professionalità, attraverso la formazione a distanza/e-learning. Questo esempio, ovviamente, è solo una piccola dimostrazione di come l’Università Telematica possa garantire i diritti dei diversamente abili e forse determinarne anche una maggiore tutela; basti pensare, infatti, alla totale assenza di barriere architettoniche che invece nelle università tradizionali sono spesso causa di forti limitazioni all’accessibilità.